Genova - Erano le 9:37 di questa mattina quando, dopo la detonazione degli ordigni posizionati negli scorsi giorni, sono esplose e poi collassate su sé stesse le pile 10 e 11, le ultime ancora esistenti dopo il crollo della scorsa estate e la prima parte della demolizione dello stesso.
La detonazione era prevista per le 9:00 del mattino, ma è stata prorogata di poco quando ci si è resi conto della mancanza di un anziano all'appello dei 3.400 sfollati che vivono nella zona rossa.
Rientrato l'allarme e risolto il problema, si è proceduto secondo quanto stabilito: dopo l'evacuazione, alle 9:28 sono entrati in funzione gli idranti che hanno bagnato il terreno per ridurre le dispersioni di polvere, alle 9:32 la sirena ha iniziato a suonare avvolta dal silenzio delle migliaia di persone che assistevano.
Alle 9.37 le esplosioni: il Ponte Morandi non esiste più.
Subito dopo la detonazione una grande nuvola bianca ha avvolto le pile che collassavano e i palazzi attorno.
Per i presenti si è trattato di un vero e proprio evento surreale; una pesante sensazione che ha riportato a galla il dramma e la disperazione del crollo del 14 agosto 2018 che provocò 43 morti e 566 sfollati .
Gli idranti ancora in funzione, la sirena, il silenzio di migliaia di persone che ossservavano e poi la nuvola di polvere bianca. Appena posatasi a terra,ha rivelato che quel panorama al quale i genovesi erano abituati dal 1967 era scomparso definitivamente.